venerdì 12 dicembre 2014

Metamorfosi - Inferno (1973)


Ultimamente non si può dire che non abbia una tendenza per la musica progressive degli anni 70.
Anzi a dirla tutta, dopo Sentiments degli Iceberg, ho continuato per un bel po di tempo su quel genere.
Diverse sono state le scoperte inerenti al genere ma una delle migliori è stata sicuramente quella inerente alla produzione italiana.
Scopro che ci sono un state un sacco di band e sembra, da quello che ho scoperto finora, che il Prog Italiano la facesse da padrona sulla scena musicale di quegli anni.
È possibile andare su Youtube passare di album in album e restare per ore ad ascoltare sonorità di 40 anni fa che non stonano minimamente nel contesto odierno.
Anzi, dal punto di vista delle tematiche, si potrebbe dire che sono senza tempo ed attuali.
Proprio a riguardo mi ha colpito l'album Inferno dei Metamorfosi.
La band romana, nata dei primi anni settanta, affronta con creatività il tema dell'inferno Dantesco adattandolo sagacemente agli esempi della natura umana attuali.
La voce profonda del cantante Davide Spitaleri permette di dare un tono ancora più cupo all'intera opera esaltando diversi stati d'animo nei vari brani.
Il terrore in brani come Caronte o il tono di accusa in Razzisti sono solo due esempi.
Curioso anche il gioco di sintetizzatore negli inni nazionali americano e sovietico verso la fine dell'album.


Nel complesso un opera che merita di essere ascoltata e riascoltata per poterla apprezzare a fondo e scoprire tutte le connessioni attuali in essa racchiuse.


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