lunedì 30 marzo 2015

War Walks – Richard Holmes

Ci sono una marea di serie di documentari delle quale vorrei parlare.
Serie che vedo da anni e a cui sono super affezionato.
Tuttavia, in questo nuovo post, voglio parlare della recentissima scoperta della serie War Walks.
Ieri ho scoperto questa serie mentre mi stavo documentando su un altro documentario.
Quello che parla del ritrovamento del luogo dove era sepolto Riccardo III, monarca molto controverso della storia Britannica che dopo la battaglia di Bosworth Field il sovrano venne sepolto a Leicester.
Nello specifico cercavo un documentario che raccontasse della battaglia e, per combinazione, sono finito su questo link.
Ho visto parecchi documentari che trattano battaglia celebri sparse per il mondo e non ci ho messo molto a capire che mi trovavo di fronte ad una idea geniale quanto semplice.
Questa serie di documentari infatti si reca direttamente sui posti dove e' avvenuta la battaglia e analizza nel dettaglio corpi d'armata e luoghi che si sono rivelati fondamentali per la vittoria di uno degli schieramenti coinvolti.
Il tutto e' orchestrato sapientemente dal Professore Richard Holmes, storico militare che oltre ad essere stato lui stesso parte dell'esercito di sua Maestà, è stato anche co-rettore dell'università di Cranfield.



La cosa che mi ha colpito di più è stata senza ombra di dubbio la sua capacità di non perdersi in chiacchiere, avere una visione molto chiara delle differenze politiche e militari che hanno decretato la vittoria o la sconfitta e di saperle raccontare in maniera accattivante.
Purtroppo lo show molto promettente vanta solo due stagioni e non ce ne saranno altre per il compianto professore.
Tuttavia con una lunghezza media di 30 minuti per episodio non ci sono scuse per non farsi trasportare sui campi di battaglia e rivivere, tramite i racconti di chi ha preso parte al conflitto letti dal professor Holmes, una realtà tanto vivida quanto dura da digerire.
L'immagine romantica della guerra e della morte con onore si mescola sapientemente alla trucida realtà.

La sua eredità documentaristica merita di essere diffusa perché non solo traspare la passione di un uomo per la storia ma il suo metodo narrativo molto contagioso ci mette poco a germogliare dentro coloro che sono interessati alla storia militare europea e in particolare Britannica.

Ecco qui la PLAYLIST che ho raccolto su internet.





martedì 24 marzo 2015

Richard III – The King in the Car Park

Sono pochissimi I casi in cui la X indica il punto dove scavare.
E se è vero che sotto la generica X si trova il tesoro, quante possibilità ci sono che addirittura l'iniziale di quello che state cercando rimpiazzi la X?
In uno scavo archeologico queste condizioni non si verificheranno mai ma forse, per la storia che voglio raccontarvi oggi, è più corretto dire mai più...

Facciamo un passo indietro e diamo un occhiata ai giornali britannici di questi giorni e, per gli appassionati di storia inglese, spicca una notizia su tutte.
Come dice la BBC in questi giorni a Leicester ci si aspetta che almeno 5000 persone vengano a porgere omaggio alla salma di Re Riccardo III d'Inghilterra.



Detta così potrebbe non sembrare una notizia eccelsa ma in realtà nasconde una storia che ha dell'incredibile.
Per capire quanto incredibile bisogna fare un altro passo indietro e di preciso al 22 Agosto del 1485...

Ci troviamo su Bosworth Field e oggi, su questo campo di battaglia, verrà scritto l'ultimo capitolo della Guerra delle Due Rose ovvero la guerra civile che da anni insanguina la gran Bretagna.
L'eterna sfida fra la Rosa Rossa dei Lancaster con Enrico VII, pretendente al trovo e la Rosa Bianca di York con Riccardo III, sovrano d'Inghilterra.



Le ragioni politiche alle spalle di questa guerra civica sono molto complesse e non avrei tempo di trattarle nel dettaglio in questo posto senza prolungarlo eccessivamente e uscire dal soggetto del documentario di cui voglio parlare.
Pertanto, con un piccolo spoiler, veniamo al sodo.
Alla fine di questa giornata Riccardo III ultimo re Plantageneta, cadrà in battaglia e al suo posto salirà al trono Enrico VII, primo monarca della dinastia dei Tudor (non tutti lo sanno ma i Tudor sono di origine Gallese).
Il corpo di Riccardo verrà sbrigativamente sepolto a Leicester, nel monastero di Grayfriars Church e i Tudor saranno liberi di dominare per gli anni avvenire.
Negli anni Riccardo III è stato spesso associato ad un sovrano malvagio e deforme, capace di uccidere i suoi nipoti (uno dei quali era di dritto il sovrano d'Inghilterra Edoardo V).
Inoltre la descrizione fatta da Shakespeare nel suo Riccardo III non ha certo migliorato la situazione ma anzi ha accresciuto la percezione di sovrano malvagio e pertanto giustamente rimosso dal trono.
In realtà questa immagine era frutto di una campagna mediatica dei Tudor.

Tuttavia tornando ai giorni nostri bisogna dire che molti sono gli inglesi che negli anni hanno voluto riabilitare la figura Riccardo III come un monarca in cui il popolo si rispecchiava e non capace di aver commesso i crimini a lui imputati.
Fra tutte spicca la Richard III Society.
In questo gruppo i cui membri sono sparsi in tutto il mondo, c'era una persona realmente determinata nella sua missione: Philippa Langley segretaria della sezione Scozzese dell'associazione.
Dopo aver a lungo discusso a lungo con il professor John Ashdown-Hill, esperto sulla storia di Riccardo III, hanno deciso di ritrovare la tomba perduta del sovrano.
Infatti, per quelli che non lo sanno, il piccolo monastero di Greyfriars a Leicester venne chiuso e i suoi terreni venduti e dal 1485 ad oggi non resta più nulla a ricordare ne la chiesa ne tanto meno il luogo della sepoltura del sovrano.
Speculazioni sulla fine dei resti del monarca si sono susseguite negli anni.
Si diceva che i resti fossero stati gettati in un fiume o che il corpo fosse addirittura stato cremato. Altri indizi suggerivano invece che la tomba all'interno di Greyfriars fosse stata anche visibile per alcuni secoli prima che l'espansione della città andasse ad intaccare i terreni su cui sorgeva il monastero.
Su un ponte vicino a dove si riteneva sorgesse Greyfriars, nel 1845 era stata pure messa una targa in pietra che citava “Qui vicino giacciono le resta del Sovrano Riccardo III ultimo dei Plantageneti”.
Philippa e John, paragonando diverse mappe storiche della città di Leicester avevano finalmente individuato l'area dove sorgeva il piccolo monastero e con il supporto del comune e dell'università proposero una serie di scavi atti a rintracciare il monastero e la possibile tomba perduta del sovrano.
Purtroppo solo il 17% del terreno sul quale sorgeva Greyfriars era ricercabile poiché il restante 83% era ormai edificato da strutture.
Senza perdersi d'animo e con una raccolta fondi di ben 13000 sterline fornite dalla Richard III Society i lavori ebbero inizio con il patrocinio dell'università e si concentrarono in una delle poche aree non edificate, presso il parcheggio di uno degli uffici comunali.
Una peculiarità notata durante il sopralluogo fu proprio che, in un punto ben specifico del parcheggio si poteva intravedere una R bianca dipinta chissà quanti anni prima e chissà per quale motivo.
Questo dettaglio davvero strano diventerà per i ricercatori ancora più inusuale man mano che gli scavi procedono e andranno a culminare, contro ogni probabilità statistica nel successo del ritrovamento tanto agognato.

Potrei e vorrei davvero andare avanti a parlare per ore e dirvi cosa accade e come ma brucerei davvero le sorprese rimaste da raccontare e sul come sia stato possibile identificare realmente i ritrovamenti.
Pertanto se la cosa vi ha stuzzicato e incuriosito godetevi il documentario: RichardIII – The King in the Car Park.



venerdì 20 marzo 2015

True Move: Giving

Peccato che come accade spesso nel mondo di oggi, i pensieri migliori vengono sprecati per reclamizzare prodotti o per attirare l'attenzione su compagnie emergenti.




Tuttavia ammetto che quando ho visto lo spot della True Move, compagnia tailandese di comunicazione, anche se ero al lavoro, mi ha preso un po' un nodo alla gola.
Che ci posso fare, son fatto cosi'!
Comunque questa pubblicità davvero toccante non ha davvero quasi bisogno di traduzione ma raggiunge il nostro lato più intimo con la sua semplicità.
Per questo motivo entra di diritto nel Jewel Box.



giovedì 5 marzo 2015

RE-WALK

Qualche tempo fa sul Corriere leggo una news che mi ha colpito.
Non per la novità, infatti conoscevo già il dispositivo in questione, ma per il fatto che finalmente un dispositivo fatta dall'uomo per aiutare l'uomo, viene finalmente messa sotto gli occhi di tutti.
Si trattda di ReWalk, un esoscheletro che permette ai paraplegici di camminare nuovamente.
Non si tratta di un metodo spiccio di commuovere la gente con dispositivi inaccessibili ai più ma una svolta per tutti.
L'emarginazione e la frustrazione della mancanza di indipendneza che sperimenta chi ha perso l'uso delle gambe è un peso molto grave da portare che spinge ad essere ancora più isolato chi non riesce a farsene una ragione.
La cosa che più apprezzo non è soltanto la mobilità ma l'uguaglianza che si prova a parlare con una persona in piedi guardandola negli occhi.
Anche la semplicita di stringere la mano o di abbracciare quacuno non può essere sottovalutata se lo si fa da in piedi.
Tuttavia se oggi esiste ReWalk non possiamo non pensare a chi ha aperto la strada con questa tecnologia e ha cercato di sensibilizzare il fatto che la mancanza di indipenbdenza di una persona praplegica non era soltanto la mobilità ma la difficoltà di sentirtsi integrato.
Pertanto una menzione va fatta alle "standing wheelchairs".

Questa sedia a rotelle non può definirsi tale ma è stata uno dei primi tentativi di abbattere la barrierra della disuguaglianza.




Quando incontriamo una persona su sedia a rotelle per la strada, tutti intimamemte pensiamo a come ci sentiremmo noi al loro posto e forse con un po' di timore cambiamo pensiero.
Sapere che la scienza a volte viene ancora investita per migliorare la vita dell'uomo invece che complicargliela, fa pensare che forse non siamo proprio la malattia peggiore che ha questo pianeta.