Robocop – 2014
Essendo un inguaribile
romantico ho sperato fino alla fine che si potesse vedere un po' di
più del ritorno di Alex Murphy alla vita normale ma le mie alte
aspettative mi hanno nuovamente deluso.
Daltronde è anche giusto
che sia così.
Infatti non è di una
commedia romantica di cui stiamo parlando ma di Robocop
(versione 2014).
La pellicola remake del
celebre film degli anni 80 è stata rivisitata in chiave moderna dal
regista brasiliano José
Padilha.
Padilha ha alle
spalle un paio di film d'azione, Tropa
de elite (Elite Squad)
e Tropa
de elite 2 il
primo dei quali ha ricevuto diversi premi della critica.
Questo si riflette nella
nel film nelle sue azioni militari che in momenti diversi fanno da
scenario a quello che accade.
Questo differisce non poco
dal primo Robocop
in cui i combattimenti erano esclusivi fra l'uomo-robot e la malavita
di Detroit.
Ma era anche il 1987 e il
regista all'epoca era l'olandese Paul
Verhoeven che pur vantando film d'azione come Starship
Troopers e Atto
di Forza, ha diretto anche Showgirls
e Basic
Instinct.
Tuttavia la mia recensione
di questa nuova versione del film è positiva.
Mi è piaciuto molto
l'approccio della Diretta Televisiva presente in alcuni
momenti del film perché mi ci rispecchio e nella società moderna,
quella del controllo mediatico, è una realtà più che mai assodata
così come la sua influenza nella nostra vita di tutti i giorni.
La scelta di Samule
L Jackson nei panni di mattatore televisivo è stata una scelta
azzeccata
Ho trovato anche spunti
interessanti come ad esempio il dilemma su come la società si
interfaccia con la presenza di robot al posto degli uomini a
ricoprire determinati ruoli. Tematica fra l'altro già presente in
realtà come quella del film Io Robot.
In questo film questa
chiave di lettura è molto più marcata che nel film del 1987.
L'altra scoperta
interessante è lo spazio extra dedicato alla famiglia dell'agente
Murphy.
Abbiamo più possibilità
di vedere l'intimità del focolare domestico che aiuta a creare un
legame ancora più profondo con Alex prima che diventi meccanico e
possiamo anche vedere cosa vuol dire lasciare la propria casa come un
uomo e ritornarci come una macchina.
Altra scelta felice quella
di dare ad Alex un partner poliziotto maschile e lasciare i
sentimenti alla moglie così da creare situazioni ben distinte nelle
due fasi del film.
Si vede infine che è
stata molto pensata e curata nel dettaglio l'immagine di questa
Detroit futuristica ma al contempo sempre con gli scorci sui
sobborghi con gli edifici che sono a noi familiari.
D'altro canto secondo me
ci sono alcune pecche.
Il personaggio del
professor Norton interpretato da Gary
Oldman è il classico individuo combattuto fra bene e male che
però è troppo rapido nel cambiare bandiera.
Dapprima legato molto ai
suoi ideali etici e morali, ci mette ben poco ad essere addomesticato
dal CEO della OmniCorp, interpretato da Michael
Keaton e a diventare un burattino che quando si risveglia finisce
poi con grossi scrupoli morali che avrebbe fatto meglio a farsi
venire prima ancora di cominciare.
L'importanza del legame
della famiglia è proprio quello che secondo me avrebbe potuto essere
ampliato per capire ancora di più la privazione del proprio corpo.
In parte questo viene
esaminato come argomento quando Alex è senza la corazza di Robocop,
ma mi ha comunque lasciato la voglia di saperne di più.
Voglia troncata dal fatto
che giustamente è e rimane un film d'azione.
Infine credo che la parte
poliziesca con i grandi complotti da indagare e svelare è stata
ridotta all'osso proprio per far spazio all'azione.
Tutti confessano in 4
secondi netti e trovare il cattivo è facile come andare al bar e
ordinare un espresso il che rende tutto un po' troppo semplice.
In conclusione Robocop è
un bel film ed è difficile paragonarlo all'originale perché son
passati tanti anni, il mondo è diverso così come diverse sono le
persone che vanno al cinema e quello che ci si aspetta.
Vale la pena vederlo e
suggerisco a chi non lo ha ancora visto di farlo.
Tuttavia mi è mancata la
scenda finale del film originale con Dick Jones,il cattivo della OCP,
che vola dalla finestra dell'ultimo piano del del grattacielo.
Quelle sue braccia
sproporzionate da quegli effetti speciali targati anni 80 mi hanno
sempre fatto sorridere!
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